Strategia marketing AIDA

Hai mai sentito parlare della strategia marketing AIDA. Sento tantissimi new-Marketer vantarsi di aver scoperto l'uovo di Colombo: un metodo marketing "innovativo" vecchio quasi 2 secoli!

La teoria del metodo AIDA

La foto che vedi qui a fianco ritrae Elias St. Elmo Lewis vissuto tra la fine del XIX e la metà del XX secolo. Insomma un sacco di tempo fa!

Perché è importante ti starai chiedendo? Perché è colui che ha teorizzato il metodo AIDA:

• Attenzione
• Interesse
• Desiderio
• Acquisto

Le fasi del metodo AIDA

Attenzione: una pubblicità deve innanzitutto catturare l'attenzione del consumatore: ogni giorno una persona è esposta a un numero pazzesco di annunci. Di questi solo una piccola parte viene percepita (e su come fare per aumentare la percezione della nostra pubblicità parleremo in un altro post). Solo una parte ancora più piccola ha la possibilità di influenzare effettivamente il consumatore. In questo quadro è chiaro che la pubblicità fine a se stessa non basta.

Interesse: una pubblicità deve accendere l'interesse del consumatore: non basta catturare l'attenzione, occorre riuscire a farsi leggere, farsi guardare e riguardare. Il messaggio deve catturare l'attenzione selettiva.

Desiderio: una pubblicità deve innescare il processo di creazione del desiderio da parte del consumatore: qui è prevalente l'elemento formale che si coniuga con il concetto di empatia. Chi sta guardando la pubblicità deve identificarsi con la proposta: in poche parole chi guarda la pubblicità deve in qualche modo ritrovare in essa qualcosa di se stesso, un suo problema o bisogno o desiderio.

Azione:  una pubblicità deve condurre all'azione, che si concretizza nell'acquisto del servizio o del prodotto: un messaggio deve indurre a fare qualcosa, la cosiddetta CALL TO ACTION - CTA. Quest'ultimo punto è fondamentale per il processo di marketing: una pubblicità spingerà il pubblico ad "ACQUISTARE" a freddo, un campagna di marketing spingerà il pubblico ad iniziare una "RELAZIONE" con noi convertendolo in LEAD. Qual'è la differenza te la spiegherò in un prossimo post.

L'AIDA fu presentato per la prima volta nell'anno 1898 da Elias St. Elmo Lewis, anche se raggiunse la piena popolarità soltanto a partire dagli anni sessanta: forse proprio grazie alla diffusione dei primi schermi televisivi domestici disponibili per tutta la popolazione.

Storicamente rappresenta uno dei primi "modelli" messi a punto per implementare una campagna pubblicitaria.

Nel tempo i modelli di funzionamento della pubblicità che si sono avvicendati sono stati innumerevoli, tutti più o meno giusti, tutti più o meno sbagliati: di solito più utili a posteriori per spiegare il successo (o l'insuccesso) di una pubblicità, che non a priori per progettarla e quindi prevederne il successo (o l'insuccesso).

Oggi l'AIDA è ritenuto un modello eccessivamente semplice e ingenuo, e che risente molto della cultura "behaviourista" da behaviour che significa "comportamento", studio del comportamento delle masse.

In particolare l'ultimo punto, quello relativo all'Azione, presume un potere che la pubblicità non ha.

Ciò nella misura in cui per pubblicità efficace s'intende, in prima accezione, una réclame in grado di creare un atteggiamento positivo, benevolenza, amicizia, simpatia nei confronti di un prodotto o di una marca, e quindi capace di evocare il desiderio, la convinzione che il prodotto reclamizzato rappresenti una soluzione valida e desiderabile, anzi la migliore delle soluzioni possibili.

Quindi stimolare una propensione al consumo o prima ancora un'intenzione all'acquisto. Ma non direttamente l'acquisto.

In pratica tutto ciò di cui i sedicenti GURU del marketing parlano ai giorni nostri non è farina del loro sacco, non ci siamo inventati nulla.

Le strategie di marketing che ti bombardano ogni giorno su internet parlando di metodi innovativi, esclusivi non sono altro che permutazioni di qualcosa che è già in giro da più di cento anni.

Se ci pensi bene la cosa è piuttosto logica. Se ripenso alla mia cara nonnina e mi chiedo:

• dove andasse a fare la spesa ogni giorno risponderei "dal bottegaio di fiducia",
• dove andasse ad acquistare gli abiti per la mia mamma risponderei "dalla sarta di fiducia",
• dove le scarpe "dal calzolaio di fiducia",
• ecc...

Insomma è la "FIDUCIA" la chiave di tutto e questo è vero 100 anni fa come oggi.

Se vuoi avere più clienti, se vuoi avere più autorevolezza, se vuoi che la tua azienda cresta devi acquisire la fiducia del pubblico aumentando dentro perfetti sconosciuti la "CONSAPEVOLEZZA" delle tue competenze e della qualità del tuo prodotto servizio.

Solo così si convinceranno ad acquistare da te e saranno clienti soddisfatti.